Daniele Vicari
Si laurea in Storia e Critica del cinema presso l'Università di Roma e collabora dal 1990 al 1996 come critico cinematografico con la rivista Cinema Nuovo, e dal 1997 al 1999 con la rivista Cinema 60. Il genere documentaristico d'impegno socio-politico diventa per Vicari un filone dirigendo nel 1998 quattro corti. Nel 1999, dopo aver collaborato a “Non mi basta mai”, storia di cinque operai licenziati dalla FIAT nel 1980, dirigerà “Morto che parla“, dedicato all'attore pasoliniano Mario Cipriani. Nel 2002, con “Velocità massima“, partecipa in concorso alla 59ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, e l'anno successivo vince il David di Donatello come miglior regista esordiente. Nel 2005, con „L'orizzonte degli eventi“, partecipa al Festival di Cannes nella sezione Semaine de la Critique. Nel 2007, con il documentario “Il mio paese”, riceve un secondo David di Donatello per il miglior documentario di lungometraggio.


Filmografia (come regista):
2012 Diaz - don’t clean up this blood
2008 Il passato è una terra straniera
2006 Il mio Paese
2004 L’orizzonte degli eventi
2002 Velocità massima
1999 Non mi basta mai
1998 Uomini e lupi (documentario)
1997 Partigiani