Il terzo uomo
GB 1949, 104 min.
regia: Carol Reed
con: Orson Welles, Joseph Cotten, Alida Valli, Trevor Howard
"The Third Man è il film emblematico di unEuropa disorientata, sconvolta dalla Seconda guerra mondiale, che cerca i propri punti di riferimento lungo le strade della Guerra fredda. È la visione romanzesca di un mondo devastato di cui, nello stesso periodo, ma a Berlino invece che a Vienna, Billy Wilder offre la satira in Scandalo internazionale mentre Roberto Rossellini ne riflette la disperazione in Germania anno zero. [...] Il film segna il trionfo dello scrittore Graham Greene che firma la storia originale per lo schermo prima di pubblicarne il romanzo, del direttore della fotografia Robert Krasker che adatta al cinema inglese lestetica espressionistica del noir, e soprattutto di Carol Reed che passa senza sforzo apparente dal grottesco al malinconico. E poi cè Orson Welles, che due anni prima aveva firmato con il produttore Alexander Korda un contratto per tre film da realizzare e/o interpretare. Seguono vari progetti, nessuno dei quali va in porto, finché Korda propone a Welles il ruolo di Harry Lime, [...] il personaggio decisivo, colui di cui parlano tutti gli altri anche quando non è presente sullo schermo. La sua sarà in effetti una creazione memorabile, un angelo caduto cinico e miserabile. Un doppio ambiguo che gli resterà incollato per una decina danni, sia alla radio sia alla televisione". (Jean-Pierre Berthomé)