Mare chiuso
Regie: Andrea Segre, Stefano Liberti
mit: Ermias Berhane, Omer Ibrahim,Roman Amore,Jemal Mohammed Omer, Bekit Saleh Okud, Shishay Tesfay, Tedros Ojbay
al Festival Bolzano Cinema - Bozner Filmtage 2012
Tra maggio 2009 e settembre 2010 oltre duemila migranti africani vennero intercettati nelle acque del Mediterraneo e respinti in Libia dalla marina e dalla polizia italiana. In seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi; le barche dei migranti venivano sistematicamente ricondotte in territorio libico, dove non esisteva alcun diritto di protezione e la polizia esercitava indisturbata varie forme di abusi e di violenze. Non si è mai potuto sapere ciò che realmente succedeva ai migranti durante i respingimenti, perché nessun giornalista era ammesso sulle navi e perché tutti i testimoni furono poi destinati alla detenzione in Libia. Nel marzo 2011 con lo scoppio della guerra in Libia, tutto è cambiato. Migliaia di migranti africani sono scappati e tra questi anche profughi etiopi, eritrei e somali che erano stati precedentemente vittime dei respingimenti italiani e che si sono rifugiati nel campo UNHCR di Shousha in Tunisia, dove i registi li hanno incontrati.
Gewinner des Dokumentarfilmpreises Bozner Filmtage 2012
Bis zum Ausbruch des Bürgerkireges in Lybien 2011 gab es keine Informationen über den Verbleib der Flüchtlinge, die auf dem Meer abgefangen und nach Lybien zurück geschickt wurden. Viele der Flüchtlinge aus den verschiedensten Gegenden Afrikas sind aus den lybischen Lagern ausgebrochen und nach Tunis geflüchtet. Dort haben die beiden Regisseure, Andrea Segre und Stefano Liberti, sie vor die Kamera geholt.