Antonio Negri

(Eine Revolte, die nicht endet)
D 2004, 52 Min.
Regie: Andreas Pichler, Alexandra Weltz
deutsch

Kaum ein europäischer Intellektueller hat so viel Bewunderung und Hass, soviel Zuspruch und Ablehnung auf sich vereint wie Antonio Negri. Kaum einer hatte ein derart widersprüchliches und bewegtes Leben. Negri ist Universitätsprofessor, Philosoph, Militanter, Gefangener, Flüchtling, Exilant, Staatsfeind Italiens und heute neben Arundhati Roy, Naomi Klein und Noam Chomsky eine der Gallionsfiguren der Antiglobalisierungsbewegung. Es ist Negris Einfluss auf die außerparlamentarischen Protestbewegungen der 70er Jahre, die ihn bis heute zu einem der kontroversesten Figuren der italienischen Zeitgeschichte machen.
Die Zuspitzung der gesellschaftlichen Konflikte Ende der 70er Jahre, endeten für Negri in Haft und späterem Exil. Erst seit April 2003 ist der heute fast 70jährige wieder auf freiem Fuß. Negris spektakuläre Rückkehr 1997 aus dem französischen Exil war der Versuch, eines der gewalttätigsten Kapitel der italienischen Geschichte zu beenden. Und es war auch eine Rückkehr in die Gegenwart: Während er den Übergang ins neue Jahrtausend unter Meldeauflagen in Rom verbringt, wird sein im Jahre 2000 erschienenes Buch EMPIRE, das er gemeinsam mit dem amerikanischen Literaturwissenschaftler Michael Hardt verfasst hat, in den internationalen Medien zum „kommunistischen Manifest des 21. Jahrhunderts“ erklärt.

Toni Negri è nato a Padova il 1° agosto del 1933. Leader, prima di "Potere operaio" fondato da Negri e da Franco Piperno nel 1969 e poi di "Autonomia operaia", viene arrestato il 7 aprile del 1979 con l´accusa di associazione sovversiva e banda armata e presentato come il vero capo delle Brigate Rosse che avevano sequestrato e assassinato Aldo Moro. Il processo si conclude con la condanna ad una pena di 12 anni per l´allora professore di "Teoria dello stato" dell´Università di Padova. Dopo quasi quattro anni e mezzo di carcerazione preventiva, Toni Negri viene eletto alla Camera dei Deputati nella lista del partito radicale e, per questo, esce dal carcere l´8 luglio del 1983. Quando il Parlamento vota l´abolizione della sua immunità parlamentare, il 19 settembre, "evade dall´Italia", è sua questa espressione, e fugge a Parigi. Qui insegna alla "Sorbona" , al "Collegio Internazionale di Filosofia" e lavora come ricercatore in "Scienze sociali". Il 1°luglio del ‘97, Toni Negri torna in Italia e varca le porte del carcere romano di Rebibbia dove deve scontare 4 anni e 11 mesi. Nel luglio del 1998, usufruendo della "Legge Gozzini", ottiene il lavoro esterno nella Cooperativa di volontariato "Don Luigi di Liegro, il samaritano", legata alla Caritas. Negri, esce così dal carcere di Rebibbia al mattino per tornarvi la sera alle 22. E´ autorizzato a recarsi dopo il lavoro nel suo studio privato per poter continuare la sua attività intellettuale. Nell´agosto dell´99 gli viene riconosciuta la semilibertà, attualmente ha 67 anni e vive a Roma con la sua compagna Juditta Revel. Il documentario del bolzanino Andi Pichler, presenza ormai abituale ai Bozner Filmtage, vuole raccontare a modo suo la vita di un uomo discusso, un intellettuale che si è fatto anche simbolo contro la globalizzazione.

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