Nach Dresden
Regie: Vittorio Curzel
mit: Dokumentarfilm
Jetzt beschließt er in seine Heimatstadt zurückzukommen, mehr als fünfzig Jahre nach jenen Bombenangriffen, die die Stadt fast völlig zerstörten. Das Dresden, das er vorfindet, erkennt er nicht wieder, das Stadtviertel, wo er mit seiner Familie gelebt hat, gibt es nicht mehr, an seiner Stelle eine lange Reihe gleich gestalteter Gebäude. Der historische Stadtkern wurde teilweise wieder aufgebaut.
Auf der Zugfahrt von Berlin nach Dresden, im Taxi von einem Stadtteil zum anderen, auf seinen Erkundungsgängen zu Fuß, lebt die Geschichte Dresdens und auch jene Deutschlands wieder auf.
Die Textpassagen im Film stammen aus zwei Briefen, einem, den er seinem Enkel während seiner Reise schreibt und einem zweiten, den eine Jugendfreundin ihm nach seiner Rückkehr nach New York schickt.
Hermann - professore universitario newyorkese, ebreo tedesco nato a Dresda nel 1930- nella Shoah ha perso padre, nonni e gran parte dei parenti e dei compagni d´infanzia. Fuggito per le persecuzioni razziali con la madre e la sorella negli Stati Uniti, compie un viaggio di ritorno in Germania, cinquanta anni dopo il bombardamento che ha distrutto il centro storico della sua città. Camminando fra le vie di Dresda alla ricerca della casa della sua famiglia e dei luoghi della sua infanzia, distrutti dal fuoco nella notte del 13 febbraio 1945, è confuso e turbato.
Il parlato del film è costituito dal testo di due lettere: quella che l´uomo scrive al nipote durante il viaggio a Dresda e quella che unamica dinfanzia tedesca scrive allanziano viaggiatore dopo il suo ritorno a New York (con il ricordo personale della notte del bombardamento). I testi delle due lettere sono stati elaborati sulla base di testimonianze, diari, autobiografie e documenti del tempo. Le riprese del film sono state realizzate fra il 1995 e il 2004. Nel montaggio compaiono anche materiali visivi e audio d´archivio.