Bolzano Cinema goes Bolzano Film Festival Bozen

Ci avviciniamo alla prossima edizione del festival, il suo 30esimo compleanno. Oltre ai tradizionali concorsi all’interno del festival, nel l 2016 si aggiungeranno molte novità. Innanzitutto una nuova veste grafica ed un nuovo nome Bolzano Film Festival Bozen, pensato per essere unico e più internazionale, a rappresentare un festival che porterà ancora più giovani filmmakers in Alto Adige. Un rinnovamento, dopo decenni di esperienza, che ha come obiettivo anche quello di incrementare i rapporti con il mondo delle produzioni italiane e locali.

Con la collaborazione della BLS ripeteremo la finestra Made in Südtirol all’interno della programmazione del festival e organizzeremo altri preziosi momenti di incontro tra interessati alle professioni nel cinema e professionisti del settore. Rinnovereremo le collaborazioni con i festival di Freistadt, Oberaudorf, la Lessinia, Hof, Solothurn, Lünen e Innsbruck, importanti rassegne che presentano nel loro programma il film vincitore di Bolzano cinema. E ancora, saranno nostri preziosi partner sia il Jazzfestival Südtirol/Alto Adige, che le Vereinigte Bühnen Bozen, con cui ormai da anni collaboriamo. La creazione di una nuova giuria di giovani e l’utilizzo di nuove e diverse locations per le proiezioni, non solo all’interno della città, porteranno il festival sia verso un nuovo pubblico di studenti, sia in nuovi importanti frammenti di territorio altoatesino. 


Di seguito le novità principali della prossima edizione:

• nuove locations per le proiezioni sia a Bolzano che in tutto l’Alto Adige

• „Work in Progress“: un innovativo programma per gli addetti ai lavori

• una nuova giuria di studenti del liceo a portare una ventata di pubblico giovane in sala

• Focus Europa: la Slovenia sarà il nostro Paese ospite

• Premio  alla carriera ad un ospite speciale


Arrivederci alla 30esima edizione di

Bolzano Film Festival Bozen
dal 13 al 17 aprile 2016

E tra poco tutte le novità sul nuovo sito: www.filmfestival.bz.it


I vincitori della 29esima edizione di Bolzano Cinema

Premio Provincia autonoma di Bolzano al miglior lungometraggio

La giuria internazionale composta da Eva Mattes, Nikolaj Nikitin e Oliver Rauch ha deciso di premiare CHRIEG di Simon Jaquemet come miglior film e di attribuire due menzioni speciali a HEDI SCHNEIDER STECKT FEST di Sonja Heiss e WIR SIND JUNG; WIR SIND STARK di Burhan Qurbani.

Di seguito le motivazioni della giuria:

Premio al miglior film CHRIEG: ci ha colpito per il metodo di narrazione stringato e secco del mondo senza luce, senza amore e pieno di conflitti attorno al protagonista Matteo. Questo debutto di Simon Jaquemet è stato coraggioso e rischioso, ma ben indirizzato verso un protagonista che con energia ha retto il suo gioco. Le inquadrature rozze e sporche non ci hanno piú abbandonato, così come la soffocante atmosfera della città e dei dintorni ci hanno avvolti nell’isolamento di Matteo, per il furturo del quale però, alla fine, il regista riesce a trasmetterci speranza.

Menzione speciale al film „Hedi Schneider steckt fest“ di Sonja Heiss:

Per la strepitosa interpretazione della protagonista Laura Tonke, che con divertente naturalezza ci coinvolge nella profonditá emozionale del suo personaggio.

 

Menzione speciale al film „Wir sind jung, wir sind stark di Burhan Qurbani:

Per la bravura non solo tecnica di un regista che, solo alla sua seconda opera,  ha saputo raccontare al pubblico un tema sociale difficile, che spazia oltre la storia raccontata.

 

Premio Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano al miglior documentario

La giuria internazionale composta da Annina Wettstein, Andrea Rielli e Tiziana Aricò ha deciso di premiare “DIE BÖHMS – Architektur einer Familie” del regista Maurizius Staerkle Drux come miglior documentario e di attribuire una menzione speciale a “I want to see the manager” di Hannes Lang.
Di seguito le motivazioni della giuria:

Premio al miglior documentario a:
DIE BÖHMS – Architektur einer Familie” di Maurizius Staerkle Drux

“La saga dei “Die Böhms” intreccia con efficacia diverse prospettive nello stesso grande ritratto. Siamo di fronte ad un documentario in cui trovano posto non solo la storia di un’epoca dell’architettura ma anche quella di uomo, di una famiglia, di tre generazioni mentre sullo sfondo si stagliano chiari gli echi dei mutamenti sociali ed economici del nostro tempo. Soprattutto al regista è riuscito di tradurre la dimensione dell’architettura in un linguaggio filmico convincente. Disegna, con estrema sensibilità, la storia di un uomo nell’ultima fase della sua vita, allegoria di un’Europa che ha il suo momento di massima gloria alle spalle e si affaccia su un futuro incerto, simboleggiato fra l’altro dalle vicende cinesi di uno dei figli. La giuria premia quindi la compattezza del progetto, simile a quella degli imperiosi edifici di Gottfried Böhm, e il talento di un regista giovane ma già perfettamente conscio della misura adatta agli scopi che si prefigge. “

Menzione speciale per la creatività a:
“I want to see the manager” di Hannes Lang

Desideriamo assegnare una menzione speciale per la creatività a „I want to see the manager“ di Hannes Lang del quale abbiamo apprezzato particolarmente, la capacità di raccontare il presente con originalità e al tempo stesso visione d’insieme. Il suo è un forte commento alla situazione del mondo globalizzato realizzato attraverso scelte registiche molto efficaci.

Premio del pubblico Città di Bolzano

Il pubblico in sala ha votato per

“Hubert von Goisern – Brenna tuat’s schon lang” di Marcus H. Rosenmüller

 

Premio Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano NO WORDS AWARD al miglior cortometraggio

La giuria della sezione no words del 29. Bozner Filmtage, composta da Christine Grèzes, Andrea Recussi e Ado Hasanovic ha decretato all’unanimità il vincitore:

 “Lila” di Carlos Lascano, Spagna 2014

Motivazione: Questo film realizza con brio l’impresa di raccontare una storia originale, piena di ottimismo, che unisce finzione ed animazione.
La tecnica e l’estetica sono perfetti e trasmettono dall’inizio alla fine il messaggio positivo della sceneggiatura.
Un’ ottimo antidoto all’angoscia ed al catastrofismo ambientale di questa interminabile crisi.
“Se ogni uomo fa una piccola cosa, il mondo così cambierà”

Menzioni speciali a:

“Eideann” di Alvaro Granados, Spagna 2013

Motivazione: Film d’animazione originale e graficamente ben riuscito. Una storia che può essere comprensibile a tutti, piena di umorismo e che ha la forza di mantenere viva l’attenzione dall’inizio alla fine.

 e

“Flash” di Alberto Ruiz Rojo, Spagna, 2014

Motivazione: Un cortometraggio insolito che esprime originalità e suspense. Una sceneggiatura solida, un montaggio ben riuscito ed una musica in armonia con la storia.

Un film intelligente e toccante.

 

Premio Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano NO WORDS del pubblico:

Il pubblico in sala ha votato per:

“Lila” di Carlos Lascano, Spagna 2014


cambio programma

Per pretesa della casa di distribuzione 01/RAI CINEMA siamo costretti a sospendere le proiezioni di “Mia madre” di Nanni Morettti e a togliere il film dal programma del festival. Di seguito le proiezioni sostitutive: sabato 25.04.2015, ore 19.30, “Der letzte Patriarch”; domenica 26.04.2015, ore 20.00 “Vergine giurata”.
La proiezione di venerdí 24.04 .2015 salta.
Le proiezioni del film Mia madre riprenderanno da lunedì 27 aprile.
Benchè non imputabile a noi, ci scusiamo per l’inconveniente.


Ci siamo, domani si inaugura con “Il tempo dei cannibali”

Con le  67 opere in programmazione nei 5 giorni di festival,  l’edizione di quest’anno di Bolzano cinema si presenta quanto mai ricca e varia e ciò ci rende particolarmente orgogliosi  di consigliarvi di venire  in sala da domani sera all’inaugurazione fino a domenica sera, dove concluderemo Bolzano cinema con Andrea Segre in sala a presentare il suo libro “FuoriRotta”.

Oltre alla quarta sala a disposizione degli spettatori, situata al terzo piano del Museo di scienze naturali di Bolzano quest’anno andiamo anche fuori città con serate speciale del festival a Merano e Caldaro.

Per quanto riguarda il film d’apertura, “Zeit der Kannibalen” (Il tempo dei cannibali), sarà proiettato in lingua originale, sottotitolato in italiano. La storia è quella del mondo di Öllers e Niederländer, ricchi consulenti di una multinazionale, fatto di avidità e sciacallaggio dei clienti. Una guerra combattuta in giacca e cravatta che maschera dietro sorrisi preconfezionati la violenza di mosse finanziarie che possono far tracollare un paese reale. A scompigliare le carte, Hellinger, che viene promosso a socio, e la giovane Bianca, stratega e ambiziosa. Un teatro di quattro personaggi, esclusi camerieri e prostitute, che interpretano un kammerspiel ben scritto. L’era dei cannibali spinge al paradosso l’ottima performance degli attori, giocando a disorientare lo spettatore e a forzare la dimensione temporale con l’omogeneità dei luoghi ripresi. Così, la crudeltà della finanza supera il grottesco e diventa tragedia contemporanea.

Con questa ultima news prefestival, tutto il nostro team vi augura buon divertimento al cinema. Vi aspettiamo!


Sono sette i documentari della rassegna LOCAL ARTISTS

L’ultimo patriarca racconta gli ultimi cinque anni dell’era di Luis Durnwalder, presidente della Provincia autonoma di Bolzano dal 1989 al 2014, analizzando il rapporto con il suo popolo.  Perché fu eletto per ben cinque volte di seguito con maggioranza assoluta? Avvalendosi delle citazioni de Il principe, di Niccolò Macchiavelli, Georg Tschurtschtenthaler firma un ironico ritratto del complicato rapporto tra potere e popolo.

“Die Rattenlinie – Nazis auf der Flucht durch Südtirol“ è un documentario di Karin Duregger  e racconta della famosa Rattelinie, il sistema di vie di fuga dall’Europa ideato per nazisti e fascisti alla fine della seconda guerra mondiale. Esse si dirigevano verso il Sudamerica, Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Canada e il Medio Oriente. Molte delle fughe passarono attraverso l’Alto Adige, allora terra di nessuno, dopo la fine del conffitto mondiale..

“Tiroler im Urwald“ di Luis Walter racconta il periodo dopo le guerre napoleoniche, quando l’Europa visse un periodo di grande povertà. In Tirolo una fetta della popolazione emigra verso l’America, soprattutto in Brasile: sperando in un futuro migliore, molti  lasciano per sempre la propria patria.  Ma in Brasile gli emigranti vengono abbandonati nella foresta primordiale e lì lasciati al loro destino.

Il progetto “Nati con il vestito” di Alessio Vasarin comprende tre cortometraggi, ambientati negli anni ’40 e ’70 a Bolzano, che  nascono dalle testimonianze di chi quel periodo l’ha vissuto, con l’intento di conservare il ricordo e la memoria di queste persone.  Le storie di Nati con il vestito sono quelle di una generazione che ha attraversato il Novecento a Bolzano.

 

Con “Il viaggio di Marco Cavallo”, regia di Erika Rossi e Giuseppe Tedeschi, partiamo da Trieste, nel 1973. Siamo nel primo reparto vuoto del manicomio di San Giovanni, dove un gruppo di artisti costruisce Marco Cavallo, un grande cavallo di legno e cartapesta che contiene idealmente i desideri degli internati e che si mette in viaggio attraverso gli ospedali psichiatrici giudiziari d’Italia.

Con il corto “Countdown“ , il regista Rolf Mandolesi documenta i 10 interminabili minuti della caduta di una sequoia di 110 anni a Merano.

In “Frame – Drehort Südtirol“ , il regista Martin Hanni si reca sul set altoatesino del film Elser, dove parla con gli attori, lo sceneggiatore, produttori e il regista dando uno spaccato del dietro le quinte del colossal sull’attentatore di Hitler.


NO WORDS: un concorso europeo con cortometraggi di alto livello

Sono 26 quest’anno i cortometraggi che partecipano al concorso No words per il Premio NO WORDS AWARD sponsorizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e organizzato dal team del Cineclub Bolzano (Sabrina Orsaniti, Giò Roseano, Silvana Decarli, Michele Esposito, Rudi Ritsch, Roland Seppi) nell’ambito di Bolzano cinema.

Per la prima volta la selezione è stata aperta a tutti gli Stati europei e la sorpresa è arrivata dalla Spagna. Su quasi 300 opere pervenute infatti, la maggior parte era di origine spagnola. Oltre ad essa i Paesi che sono in competizione quest’anno sono: Olanda, Germania, Italia, Danimarca, Belgio, Ucraina e Svizzera. Altissima la qualità e, diversamente dallo scorso anno, soprattutto fiction al posto di animazioni. I 26 corti vengono nuovamente presentati in due tornate da 90 minuti e vengono giudicati da una giuria internazionale composta dalla francese Christine Grèzes, dall’italiano Andrea Recussi e dal bosniaco Ado Hasanovic.


I sette documentari scelti per il concorso al miglior documentario

Passione per la musica, architettura, sostenibilità, il Mar Nero, storie di famiglia, di guerra e di fotografia: ecco i 7 documentari in concorso a Bolzano cinema 2015

Arriva dall’Austria e dalla Germania Brenna tuat’s schon lang di Marcus H. Rosenmüller che firma il ritratto dell’amato musicista austriaco Hubert von Goisern, diventato un cult per i suoi testi impegnati, profondi e soprattutto critici e che, con l’album „EntwederUNDoder“, nel  2011 ha conquistato fama mondiale, ben oltre le Alpi.

Die Böhms – Architektur einer Familie è una coproduzione Germania/Svizzera. Il regista svizzero Maurizius Staerkle-Drux analizza nel suo documentario l’architettura di una famiglia, intrecciando molteplici storie della mitica famiglia di architetti Böhms, con l’intento principale di analizzare quei meccanismi sottili che reggono la struttura di ogni famiglia patriarcale.

Dell’altoatesino Hannes Lang è I want to see the manager, documentario in 7 episodi che propone un’accurata indagine sulla condizione economica e umana del nostro pianeta. Ambientato anche a Pompei, analizza le necessità primarie dell’uomo di stabilità e sicurezza e le contrappone alla realtà quotidiana: il sistema da cui nessuno scappa.

Arriviamo sul Mar Nero con Tristia – Ein Schwarzmeer-Odyssee del tedesco Stanislaw Mucha, che ci accompagna attraverso sette paesi, immergendoci nelle tradizioni, l’acqua, i colori e la gente a cavallo dei confini tra Europa e Asia, dove civilizzazione e vecchie barbarie si mescolano.

Un viaggio lungo e movimentato fa fare allo spettatore anche Titos Brille, regia della  tedesca Regina Schilling.Tutto, proprio tutto quello che fa parte dei topoi classici di una storia familiare ebraica – il tragico, il saggio, il nevrotico, l’eccentrico e il politico – si trova in questo film, tratto dall’omonimo romanzo di Adriana Altaras, che ne è la protagonista.

Der Fotograf vor der Kamera di Tizza Covi e Rainer Frimmel, ripercorre invece la storia del fotografo viennese Erich Lessing che, tornato in Austria alla fine della guerra iniziò a documentare la ricostruzione dell’Europa per conto dell’agenzia Associated Press e, a partire dal 1951, in qualità di membro della Magnum.

Torniamo in Italia con La gente dei bagni, delle registe Stefania Bona e Francesca Scalisi, che firmano uno studio sociologico sui cambiamenti sociali dell’Italia attraverso il racconto di un microcosmo in cui persone diverse s’incontrano per un unico scopo: l’igiene personale. Il ritratto è quello di uno degli ultimi bagni pubblici d’Italia, che si trova a Torino.

I 7 documentari saranno giudicati da una giuria internazionale composta dai giornalisti QUIT (Italia) e Tiziana Aricò (Austria) e dalla Attachée del Festival “Solothurner Filmtage” Annina Wettstein (Svizzera).

 


I sette film in concorso per il premio Provincia autonoma di Bolzano al miglior lungometraggio

Thriller, adolescenza inquieta, crisi di famiglia, neve, incontri con Dio, neonazismo e vergini giurate: ecco i 7 film in concorso a Bolzano cinema 2015

Tanti anche quest’anno i temi e le situazioni affrontate dai 7 film che si contenderanno il Premio Provincia autonoma di Bolzano al miglior lungometraggio e saranno giudicati da una giuria composta da Eva Mattes (attrice), Nikolaj Nikitin (esperto di festival) e Oliver Rauch (sceneggiatore).

Dalla Svizzera arriva in concorso Chrieg, regia e sceneggiatura di Simon Jaquemet, storia di adolescenti aggressivi nascosti in una fattoria per punizione: un nascondiglio perfetto per i ragazzi, in guerra contro gli adulti, dove possono dare libero sfogo alle loro iniziative violente e distruttive.

Dalla Germania, in coproduzione con la Norvegia, è in concorso Hedi Schneider steckt fest, regia e sceneggiatura di Sonja Heiss, che racconta di una dapprima serena famiglia in cui di colpo la madre inizia a soffrire di attacchi di panico. Per salvare amore e famiglia tutti decidono di fare un viaggio in Norvegia, dove provare a essere felici: ce la faranno?

Il thriller in concorso quest’anno è austriaco. Con Ma folie, Andrina Mračnikar firma un‘opera che evolve da un’iniziale bella storia d’amore, ma ben presto si sviluppa in un tremendo psychothriller coronato da minacce al confine tra realtà e illusione, bugie e mancanza di fiducia.

Con il quarto film in concorso scendiamo in Italia e incontriamo Neve, regia e sceneggiatura di Stefano Incerti, che con la sua opera ci racconta di un uomo in viaggio alla ricerca di qualcosa (la refurtiva di una rapina?) e di una donna dalla pelle scura, scaricata e poi inseguita da un gangster. Una storia che si muove tra il road movie, il western e il noir.

Torniamo in Austria con Superwelt, regia e sceneggiatura di Karl Markovics, che porta sullo schermo la storia di Gabi Kovanda: una vita ordinaria tra villetta familiare dove vive e negozio di alimentari locale dove lavora. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, un incontro con Dio. E nel film ci si comincia a chiedere come affrontare tutto ciò e come l’affrontano le persone che la circondano.

Di società patriarcale, mancanza di libertà e di rispetto della donna parla invece Vergine giurata dell’italiana Laura Bispuri, una coproduzione Italia/Svizzera/ Germania/Albania Kosovo, con Alba Rohrwacher interprete di Hana, una giovane che vorrebbe urlare al mondo ‘io sono libera, forte e donna’ e che invece si scontra con questa società arcaica. Deciderà  di diventare una ‘vergine giurata’, fino a quando raggiungerà l’Italia e le cose per lei finalmente cambieranno.

 Wir sind jung, wir sind stark, ultimo film in concorso, arriva dalla Germania ed è l’opera seconda di Burhan Qurbani, figlio di rifugiati di guerra afgani, cresciuto in diverse città della Germania. Il titolo del film è il vero e proprio spaccato storico di quel che avvenne in Germania nel 1992, a 3 anni dalla caduta del Muro di Berlino, quando a  Rostock presero fuoco i moti neonazisti che sconvolsero tutta la Germania.


A Bolzano cinema la prima del colossal Elser – 13 Minutes, sull’attentatore di Hitler

ELSER -13 minuti è la storia di un un uomo che la storia, quella vera, poteva davvero cambiarla. Ma non ci riuscì: per 13 minuti.

Il racconto è quello di un ingegnoso falegname della campagna del sud della Germania, Georg Elser, di simpatie comuniste, che organizzò con abilità un attentato incendiario che fallì di non molto, per l’appunto dei tredici minuti del titolo, per uccidere Hitler durante i festeggiamenti per l’anniversario del Putsch di Monaco, fallimentare tentativo di colpo di stato compiuto l’8 novembre 1923, che dopo il trionfo nazista venne celebrato ogni anno trionfalmente.

Olivier Hirschbiegel ritorna sull’ambientazione di La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler e, in 13 Minutes, alterna le immagini con Elser arrestato e messo sotto torchio dalle SS con i flashback che iniziano al Lago di Costanza nel 1932 in cui emerge il suo carattere, la sua passione per una donna sposata e la sua avversione per il nazionalsocialismo.

Alla prima di 13 Minutes saranno in sala a Bolzano il regista Oliver Hirschbiegel (La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, I Borgia, The experiment, Diana – la storia segreta di Lady D.), il protagonista Christian Friedel (Il nastro bianco, Russendisko, Ende der Schonzeit, Amour fou) e numerosi attori e maestranze locali che hanno lavorato alle riprese del film, girato in Alto Adige.


“Brenna tuat‘s schon lang” di Marcus R. Rosenmüller in concorso

Con „Brenna tuat‘s schon lang“, il regista bavarese Marcus R. Rosenmüller (Wer früher stirbt ist länger tot, Sommer der Gaukler) porta sullo schermo il suo personale ritratto dell’amato musicista austriaco Hubert von Goisern.

Nel 2011 Hubert von Goisern ha conquistato fama mondiale, ben oltre le Alpi, con l’album „EntwederUNDoder“.  Diventato un cult per i suoi testi impegnati, profondi e soprattutto critici,  in questo film von Goisern viene raccontato da Rosenmüller attraverso i suoi successi, come Koa Hiatamadl und Brenna tuats guat e la sua personale evoluzione come musicista e come uomo. Ma non solo. Ci viene mostrata anche la sconosciuta quotidianità di un artista che vive in un modo particolare, tra viaggi, poesia e provocazione: 25 anni di movimentata carriera in un documentario che vuole raccontare una leggenda.

In questa 29esima edizione di Bolzano cinema „Brenna tuat‘s schon lang“ è  in concorso per il premio al miglior documentario Fondazione Cassa di risparmio di Bolzano e abbiamo il piacere di annunciare che sia Hubert von Goisern che il regista Marcus R. Rosenmüller saranno presenti in sala alla proiezione del loro film.