I sette film in concorso per il premio Provincia autonoma di Bolzano al miglior lungometraggio

Thriller, adolescenza inquieta, crisi di famiglia, neve, incontri con Dio, neonazismo e vergini giurate: ecco i 7 film in concorso a Bolzano cinema 2015

Tanti anche quest’anno i temi e le situazioni affrontate dai 7 film che si contenderanno il Premio Provincia autonoma di Bolzano al miglior lungometraggio e saranno giudicati da una giuria composta da Eva Mattes (attrice), Nikolaj Nikitin (esperto di festival) e Oliver Rauch (sceneggiatore).

Dalla Svizzera arriva in concorso Chrieg, regia e sceneggiatura di Simon Jaquemet, storia di adolescenti aggressivi nascosti in una fattoria per punizione: un nascondiglio perfetto per i ragazzi, in guerra contro gli adulti, dove possono dare libero sfogo alle loro iniziative violente e distruttive.

Dalla Germania, in coproduzione con la Norvegia, è in concorso Hedi Schneider steckt fest, regia e sceneggiatura di Sonja Heiss, che racconta di una dapprima serena famiglia in cui di colpo la madre inizia a soffrire di attacchi di panico. Per salvare amore e famiglia tutti decidono di fare un viaggio in Norvegia, dove provare a essere felici: ce la faranno?

Il thriller in concorso quest’anno è austriaco. Con Ma folie, Andrina Mračnikar firma un‘opera che evolve da un’iniziale bella storia d’amore, ma ben presto si sviluppa in un tremendo psychothriller coronato da minacce al confine tra realtà e illusione, bugie e mancanza di fiducia.

Con il quarto film in concorso scendiamo in Italia e incontriamo Neve, regia e sceneggiatura di Stefano Incerti, che con la sua opera ci racconta di un uomo in viaggio alla ricerca di qualcosa (la refurtiva di una rapina?) e di una donna dalla pelle scura, scaricata e poi inseguita da un gangster. Una storia che si muove tra il road movie, il western e il noir.

Torniamo in Austria con Superwelt, regia e sceneggiatura di Karl Markovics, che porta sullo schermo la storia di Gabi Kovanda: una vita ordinaria tra villetta familiare dove vive e negozio di alimentari locale dove lavora. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, un incontro con Dio. E nel film ci si comincia a chiedere come affrontare tutto ciò e come l’affrontano le persone che la circondano.

Di società patriarcale, mancanza di libertà e di rispetto della donna parla invece Vergine giurata dell’italiana Laura Bispuri, una coproduzione Italia/Svizzera/ Germania/Albania Kosovo, con Alba Rohrwacher interprete di Hana, una giovane che vorrebbe urlare al mondo ‘io sono libera, forte e donna’ e che invece si scontra con questa società arcaica. Deciderà  di diventare una ‘vergine giurata’, fino a quando raggiungerà l’Italia e le cose per lei finalmente cambieranno.

 Wir sind jung, wir sind stark, ultimo film in concorso, arriva dalla Germania ed è l’opera seconda di Burhan Qurbani, figlio di rifugiati di guerra afgani, cresciuto in diverse città della Germania. Il titolo del film è il vero e proprio spaccato storico di quel che avvenne in Germania nel 1992, a 3 anni dalla caduta del Muro di Berlino, quando a  Rostock presero fuoco i moti neonazisti che sconvolsero tutta la Germania.