I sette documentari scelti per il concorso al miglior documentario

Passione per la musica, architettura, sostenibilità, il Mar Nero, storie di famiglia, di guerra e di fotografia: ecco i 7 documentari in concorso a Bolzano cinema 2015

Arriva dall’Austria e dalla Germania Brenna tuat’s schon lang di Marcus H. Rosenmüller che firma il ritratto dell’amato musicista austriaco Hubert von Goisern, diventato un cult per i suoi testi impegnati, profondi e soprattutto critici e che, con l’album „EntwederUNDoder“, nel  2011 ha conquistato fama mondiale, ben oltre le Alpi.

Die Böhms – Architektur einer Familie è una coproduzione Germania/Svizzera. Il regista svizzero Maurizius Staerkle-Drux analizza nel suo documentario l’architettura di una famiglia, intrecciando molteplici storie della mitica famiglia di architetti Böhms, con l’intento principale di analizzare quei meccanismi sottili che reggono la struttura di ogni famiglia patriarcale.

Dell’altoatesino Hannes Lang è I want to see the manager, documentario in 7 episodi che propone un’accurata indagine sulla condizione economica e umana del nostro pianeta. Ambientato anche a Pompei, analizza le necessità primarie dell’uomo di stabilità e sicurezza e le contrappone alla realtà quotidiana: il sistema da cui nessuno scappa.

Arriviamo sul Mar Nero con Tristia – Ein Schwarzmeer-Odyssee del tedesco Stanislaw Mucha, che ci accompagna attraverso sette paesi, immergendoci nelle tradizioni, l’acqua, i colori e la gente a cavallo dei confini tra Europa e Asia, dove civilizzazione e vecchie barbarie si mescolano.

Un viaggio lungo e movimentato fa fare allo spettatore anche Titos Brille, regia della  tedesca Regina Schilling.Tutto, proprio tutto quello che fa parte dei topoi classici di una storia familiare ebraica – il tragico, il saggio, il nevrotico, l’eccentrico e il politico – si trova in questo film, tratto dall’omonimo romanzo di Adriana Altaras, che ne è la protagonista.

Der Fotograf vor der Kamera di Tizza Covi e Rainer Frimmel, ripercorre invece la storia del fotografo viennese Erich Lessing che, tornato in Austria alla fine della guerra iniziò a documentare la ricostruzione dell’Europa per conto dell’agenzia Associated Press e, a partire dal 1951, in qualità di membro della Magnum.

Torniamo in Italia con La gente dei bagni, delle registe Stefania Bona e Francesca Scalisi, che firmano uno studio sociologico sui cambiamenti sociali dell’Italia attraverso il racconto di un microcosmo in cui persone diverse s’incontrano per un unico scopo: l’igiene personale. Il ritratto è quello di uno degli ultimi bagni pubblici d’Italia, che si trova a Torino.

I 7 documentari saranno giudicati da una giuria internazionale composta dai giornalisti QUIT (Italia) e Tiziana Aricò (Austria) e dalla Attachée del Festival “Solothurner Filmtage” Annina Wettstein (Svizzera).