La tranquilla vita quotidiana di Emilia, impiegata comunale in Calabria, è disturbata dalla diagnosi di Alzheimer fatta al marito, con cui decide di andare a trovare il figlio Antonello in Germania, per una conversazione faccia a faccia sulle condizioni di salute del padre.
Antonello Scarpelli mette in scena un ritratto familiare intimo e senza retorica, alternando primissimi piani e ampi paesaggi che vanno a comporre una riflessione profonda e dolente sui rimossi delle famiglie della classe media italiana.
In questo racconto fatto di sfumature i luoghi fisici si trasformano in distanze dell’anima, che in un meccanismo silente di profonda malinconia si allungano e si accorciano senza sosta attraverso lo scambio di sguardi tra i suoi protagonisti.