In ihrem zweiten Spielfilm widmet sich Jessica Hausner ("Lovely Rita") der Welt der Märchen, Sagen und Mythen. Schauplatz ihres Mystery-Thrillers ist das Hotel Waldhaus, in dem die junge Irene als Rezeptionistin zu arbeiten beginnt.
Irene entdeckt, dass die junge Frau, deren Stelle sie angetreten hat, auf mysteriöse Weise verschwunden ist. Ihren Fragen nach ihrer Vorgängerin begegnen die anderen Angestellten des Hotels teils mit Gleichgültigkeit, teils mit Feindseligkeit. Irene beginnt zu begreifen, dass sie ihrem eigenen Schicksal entfliehen muss.

Irene è appena arrivata nell’albergo delle alpi austriache, tutta compita, timida e alle prime armi. Si tratta di un grand hotel dove fa la receptionist e vediamo l’albergo proprio con i suoi occhi. Un po’ alla volta prende confidenza con le sue mansioni, riesce a farsi benvolere o per lo meno accettare dagli altri colleghi dell’albergo, forse per via di quegli inoffensivi occhialetti da vista, ottiene di poter fare qualche bracciata nella piscina riservata ai clienti nelle ore di non apertura al pubblico, e scopre anche che lei è lì in sostituzione di una impiegata sparita in circostanze poco chiare. A questo punto, proprio cercando di scoprire quali siano questi strani segreti, si scontra proprio con quelle persone che fino ad allora le avevano mostrato amicizia, in un crescendo di freddezza e malevolenza e intimidazioni neanche troppo velate, passando dalla sparizione di una catenina d’argento, un girocollo che considerava un bene preziosissimo, al trovarsi quasi in trappola con una porta chiusa che non riesce ad aprire e che aveva lasciato aperta. Ha un ragazzo che la porta in discoteca, e che inizialmente aveva respinto.